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autore:L 39 ultima occasione
La lingua: eng
Format: epub

— Lei vi vide?

— Ne dubito. Per quanto ne so io, poteva vedere soltanto se stessa in tutti quei grandi

specchi.

Proprio in quel momento, Maggie Barton scese gli scalini del vagone con due boccali

di tè fumante in equilibrio sopra una scatola di legno di rosa. Si era cambiata, mettendosi

un vecchio paio di jeans e una camicia di cotone a quadri che le si addicevano di più.

Il vecchio Barton e io prendemmo i boccali, mormorando vaghi apprezzamenti per il

buon tè forte e cremoso.

— Hai trovato quel nome? — domandò Barton.

— Si. — Ma non si precipitò a darmelo. Stringeva la scatola tra le braccia come se

contenesse segreti atomici.

— Be'? — fece Barton spazientito. Io non l'avrei detto meglio.

— A me sembra, Jim — disse lei — che dovremmo ricavarne qualcosa. Questo

individuo ha avuto un colpo di fortuna, probabilmente.

— Daglielo, donna - le ingiunse lui con un tono che non ammetteva discussioni.

— Oh, va bene — esclamò lei, aprendo uno spiraglino della scatola e gettandomi in

grembo una busta celeste. — E' di quindici anni fa, può darsi che lui non sia neanche più

vivo.

Eccoti la logica: tenta di strappare un buon prezzo e poi, se non ti riesce, denigra la

merce. Presi la busta e vidi che era indirizzata alla signorina Olga Dombrowitz, West

Pittsburg. La girai: sul retro, in bella calligrafia, sbiadita fino a un pallido grigio, c'era

scritto il nome "Antonio Scarezza".

Aveva ragione lei. Non sapevo se Scarezza fosse ancora vivo. Ma quando io ero un

pivellino nella polizia, lui era l'uomo più importante del racket del porto. Solo che si

chiamava Tony Scar.

14

Quando arrivai a San Francisco, era quasi sera. Mi sembrò il momento giusto per

andare a trovare il dottor Irving, il medico piagnucoloso. Non mi fu difficile trovare il suo

studio. Era nel cuore della parte commerciale di Ocean Avenue, un anonimo edificio verde-

cloro arretrato dalla strada e protetto da due palme malaticce. Una piccola targa d' ottone

vicino al campanello mi disse che il suo nome era davvero Fletcher Irving, e che riceveva i

pazienti solo per appuntamento. Tutto qui.

Premetti discretamente il campanello e, dopo una breve attesa, una confusa voce di

donna usci da una piccola grata all'altezza del mio pomo d'Adamo. — Chi è?

— Mi chiamo Goodey — risposi, chinandomi un poco. — Ho un appuntamento col

dottor Irving.

Segui una rapida consultazione, dopo di che una voce d'uomo disse: — Sono il dottor

Irving. Signor…?

— Goodey. Joe Goodey. Sono il detective che avete incontrato oggi al Cimitero dei

Santi Martiri. Mi avete detto di venire a trovarvi.

Il dottor Irving chiuse il contatto e io capii che stava cercando il modo per liberarsi di

me. Ma non lo trovò. — Signor… uh… Goodey. — La sua voce s'incrinò. — Non potreste…

— No, non potrei, dottore — dissi a voce altissima — e qui sul marciapiede c'è un

mucchio di gente che • comincia a chiedersi perché io stia gridando davanti alla vostra

porta. — In realtà, non c'era una gran folla, ma sapevo che era un buon sistema per

affrettare le cose.

Dopo una breve pausa di meditazione, lui disse: — Benissimo, salite.

Un ronzio metallico, e la porta si aprì.

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